Sunday, November 22, 2009

Tre Riflessioni.

L'ultima toccatina del Maestro al muscolo vasto laterale Destro (...lo giuro, oggi le rime sono inconsapevoli: cercherò di disattivarle ascoltando più volte le interviste di Aldo Biscardi) in risposta ad una mia fallacia posturale mi ha fatto pensare agli errori più comuni che continuo a propinare al sacco o al compagno di botte. Riesco ancora a camminare, e quindi la toccatina era solo un segnalibro temporaneo, come un foglietto bianco da portare a casa e rileggere con calma. Rabbrividisco al pensiero di ricevere un foglietto giallo. E spero di non prendere mai quello rosso, debbo lavorare ancora qualche decennio - per me e la Provinciali.com - quasi sempre fuori casa, con deambulazione come requisito funzionale obbligatorio.

Continuo ad andare fuori tema, sindrome del Dottor Divago.
Dicevamo, gli errori più comuni mi portano a qualche riflessione.

L'immagine nella mente.
Chiamata anche stereotipo (e utilizzata quasi sempre in connotazione negativa), serve a richiamare la tecnica da utilizzare in maniera pulita, precisa, corretta. La tecnica deve essere già precisa nella mente. Pensarla bene non equivale (almeno per me) ad eseguirla bene, ma è un buon inizio. Pensarla male o non pensarla affatto equivale (non solo per me) ad eseguirla male. Una buona immagine che corrisponde ad una buona tecnica richiederà le tre T: Tempo, Tenacia, Tirocinio.

Fretta nell'esecuzione.
Un errore che continuo a commettere e che evidentemente devo curare di più. Un'esecuzione non curata e non derivata dall'immagine nella mente (vedi sopra) tende ad essere frettolosa. E la fretta, nel mondo, non corrisponde alla velocità. La velocità è altra cosa.
Sconfiggere la fretta significa impiegare le tre C: Concentrazione, Costanza, Controllo.

Le fondamenta.
E' difficile accumulare esperienza, movimenti, memoria neuromuscolare se non si curano le basi. Come spesso (sempre) ripete il Sensei, le basi sono le fondamenta su cui costruiamo figure, tecniche e strategie complesse. In questo momento sono uno studente che sta imparando costrutti molto semplici (fase di lallazione), vedo alcuni degli allievi che già parlottano ed altri che si permettono discorsi lunghi ed articolati. Vedendo gli altri posso imparare di più, ma non più velocemente: debbo completare le vocali. Avere buone fondamenta significa aver capito altre tre lettere, che lascerò decidere a Te, caro lettore.
Io debbo ancora scoprire le mie. :-)

3 comments:

cinzia said...

Gabba, come non condividere questa analisi approfondita e sentita!

Unknown said...

Dici che era meglio tenerla per me?

cinzia said...

in realtà non intendevo ironizzare. A me piace da sempre come scrivi, e mi diverte pure..
se continui così io continuo a legger le tue cose.