Tuesday, February 22, 2011

Baby steps.


Gli specchi del Dojo si limitano - silenziosi - a riflettere figure che scattano velocemente, e che sembrano rallentare per dar luogo ad un nuovo guizzo. I suoni sono sincronizzati ai movimenti, amplificati dal riverbero della sala adibita a Dojo e dagli allenamenti passati. Mi guardo ad uno degli specchi con l'angolo di un'occhiata sbilenca. Una macchia bianca, statica ma fuori fuoco.

Tecnicamente ho diciotto mesi. Non mesi qualsiasi. Mesi Shinseikai.

Un bimbadulto allevato nel Dojo, che indossa il Karategi, imprigionato nel corpo di un quasiquarantottenne che cerca di parlottare il linguaggio degli adulti (i Kihon), alle volte gioca con bambini più grandi (i Kumite) e spesso si limita a guardare cose e forme che non riesce a comprendere appieno (i Kata).  Tra qualche tempo sarà il periodo dei "perchè?", e degli interrogativi insoluti che cercano risposta. Ad ogni perchè ne seguirà un altro, come in una catena cinetica che il Sensei si premura di spiegare durante le lezioni.

Il bimbo è in posizione di partenza/attesa del comando. Cerca di liberare la mente da pensieri inutili, che ritornano dalla porta di servizio rimbalzando sulla possibilità di svolgere un allenamento A (dove pensa di aver eseguito bene i comandi e le tecniche, e verrà in seguito smentito), un allenamento B (dove crede di aver eseguito bene comandi e tecniche ma in realtà non l'ha fatto e viene smentito subito, pronto cassa) o un allenamento C (dove sente di aver sbagliato tutto e invoca un microscopio per recuperare l'Ego oramai ridotto a livello ångström). Pensando alle tre possibilità (A, B o C) la mente si riempie ed il bimbo perde la concentrazione ("perché la perdo?") e perde - soprattutto - il tempo per eseguire correttamente comando e relativa tecnica.

Forse il Karate corrisponde proprio a svuotare la mente di pensieri e del loro eco, per far posto alla concentrazione ed alla voglia di praticare. Del resto, il talento è anche perservare nell'allenamento. E non solo del Karate, ma anche di altre discipline. Correre, ad esempio. Scrivere. 

L'importante è ricominciare.


No comments: