Saturday, December 4, 2010

Made in Japan. Before the Storm.

Una mattinata di sole, temperatura gradevole, i corvi che per una volta non emettono quel tipico lamento assomigliante al richiamo di suocera, una giornata intera, da vivo e da spendere a Tokyo: una mattinata perfetta.
Alcuni pensieri ed episodi della giornata di ieri riaffiorano alla mente in maniera compressa, spicciola e adattata al modello giapponese, che cerco di elencare di seguito:

- Sia benedetto l'inventore del Washlet. Mai tecnologia fu più apprezzata in quei momenti dove sei solo e devi esprimere tutto te stesso (la toilette).
- L'inferno, se esiste, è un posto ipertecnologico e pieno di giocattolini da comprare, come il quartiere di Akihabara, ma tu non hai la carta di credito oppure ci lavori come uomo delle pulizie.
- La moda giapponese è esattamente incomprensibile come la moda Italiana. L'universalità del cattivo gusto.
- Non è vero che i giapponesi sono robotici e senza sentimenti, ieri sera abbiamo avuto due ospiti a cena e si sono dimostrati ampiamente organici, almeno fino alle 23. Poi sono andati in stand-by.
- Il mio lessico giapponese è aumentato del 100% in pochi giorni. Adesso so dire 'Mi scusi'.
- La metro di Tokyo dovrebbe essere preservata dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità.
- I giapponesi sono estremamente gentili, ma se devono passare attivano la modalità 'Muted Caterpillar' e per passare nuclearizzano come schiacciasassi gli sfortunati avventori innanzi posizionati.
- Ogni fermata della metro di Tokyo ha un suono singolo e distinguibile, come una suoneria di cellulare programmata da Bach sotto acido lisergico.

Oggi primo allenamento giapponese, seguirò il Maestro nella sua avventura. Spero che al ritorno non dovrò comprare un biglietto per ogni parte del mio corpo che prenderà la metro, andrei immediatamente fallito.


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Location:1丁目,Ota,Japan

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